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venerdì 20 maggio 2011

Texas Hold'em Poker: la tabella di Sklansky

Per chi ha un minimo di confidenza con le regole del Texas Holdem poker e se la sente di lanciarsi in alcune valutazioni importanti come bluff e rilanci, il matematico americano di cui andiamo a parlare, ovvero Sklansky ha messo a punto questa utile tabella, nella quale sono elencate quelle che lui stesso riteneva fossero le migliori le 72 possibili mani iniziali suddivise in 8 gruppi di forza.



Come il sistema, la tabella calibra in pratica la potenza delle poket cards, ovvero le due carte che abbiamo in mano, in base alla probabilità di avere oppure centrare addirittura il flop, la coppia più alta oppure di chiudere un progetto che sia colore o scala o comunque di andare in gioco con un punto molto forte o potenzialmente più forte di quello degli avversari, così da assicurarsi un bel pot o comunque un buon piatto.




Questa tabella lascia spazio alle valutazioni che sono a volte soggettive, che devono ovviamente essere effettuate dopo aver preso in considerazione fattori che sono determinanti e fondamentali, come il numero di avversari che sono in gioco in quel momento e poi anche agli eventuali raise o rilanci, e poi la propensione della partita a un gioco più offensivo se è un gioco abbastanza aperto oppure difensivo, così come è importante la posizione al tavolo, fondamentale in questa situazione.

Una volta individuato il gruppo di appartenenza della propria mano, delle due carte che uno ha in mano, e pesato così la sua forza, bisognerà decidere in seguito come agire. I primi quattro gruppi, che vanno dalla coppia di assi al K, con i dieci dello stesso seme, comprendono genericamente delle buone combinazioni con le quali vale la pena sempre giocare, quindi entrare nel piatto.

In realtà la tabella di Sklansky ci spiega che si può andare solo con alcune mani e sicuramente quelle più forti: diciamo che possiamo giocare bene o male una volta su venti in un torneo, poi ovviamente cambiano le situazioni a seconda del gioco di che decidiamo di fare, ovvero un torneo, il cash game, un torneo dal vivo di texas holdem oppure all'heads up, il testa a testa.

mercoledì 11 maggio 2011

poker per beneficienza

Salve a tutti sono Mauro Bracciani, mi piacerebbe rispondere alle vostre domande sul poker e cercare di analizzare insieme alcune situazioni che si possono incontrare durante una partita.
Il sito sta ripartendo, e mi scuso per il ritardo delle lezioni che riprenderanno al più presto, sperando abbiate seguito le altre inserite.
Mi piacerebbe partecipare a tornei live di beneficienza, in collaborazione con giocatori pro. In attesa di risposte, auguro good game for all. Mauro

mercoledì 30 marzo 2011

L'importanza dei tell nel Texas Holdem poker: video lezione

Il tell è una strategia di gioco molto importante durante la gestione di una partita di Texas Holdem poker: in definitiva esso rappresenta la possibilità di parlare, che è la differenza sostanziale con il poker a 5 carte, dove di solito regna l'assoluto silenzio.
Infatti nel poker francese a 5 carte il silenzio tra una mano e l'altra è sacro, cioè è difficile che un giocatore parli con un altro o lo interrompa durante questa tipologia di gioco: nessuno poteva dire agli avversari, pena la famosa.



Nel Texas Hold'em, è invece possibile, nel limite della correttezza fra gentiluomini, parlare con gli avversari, per capirne e carpirne le informazioni. Il Texas Holdem è un gioco di calcolo matematico, ma anche e, soprattutto, di informazioni da percepire sullo stile di affrontare il gioco da parte degli avversari. Infatti, spesso e volentieri, capita di incrociare giocatori che hanno stili diversi al tavolo, chi è assolutamente impermeabile, chiuso rispetto ad emozioni e vari atteggiamenti, adotterà un comportamento tale da evitare qualsiasi approccio di carattere amichevole e questa cosa limiterà allo stesso a non aprirsi più di tanto con i giocatori al tavolo, e cercherà poi di osservare coloro i quali hanno invece un approccio più aperto rispetto agli altri.
Non esiste una tattica vera e propria, ma la più consigliabile, sotto questo aspetto, è quella di fornire ai nostri avversari il minor numero di informazioni possibile riguardanti stile, proprie mani, inducendoli magari a travisare i propri atteggiamenti, per portarli fuori strada rispetto a idee che essi  posso farsi in realtà sulle nostre abitudini durante lo svolgimento della nostra partita.
Per fare questo è necessaria una dose di allenamento mentale, e anche, se possibile, di un amico che ci osservi mentre giochiamo e che ci faccia notare quali sono i nostri punti deboli, di modi che possiamo essere consci del fatto che, nell'occasione successiva, possiamo correggerli e presentarci meno vulnerabili agli occhi degli altri. Parleremo anche più avanti dei tell nel gioco del Texas Holdem, non ci sono dei consigli specifici da dare a coloro che si avvicinano adesso al gioco, però se si vedono i tornei televisivi, ci sono giocatori molto coperti, che usano gli occhiali, perchè di solito si dice che quando una persona che sta al tavolo chiude un punto forte, importante, si dilatano le pupille. Quindi perchè il tell: perchè si induce l'avversario a parlare e magari da quello uno carpisce delle informazioni e decide o meno di andare a un all-in o di andare ad una mano.