Come il sistema, la tabella calibra in pratica la potenza delle poket cards, ovvero le due carte che abbiamo in mano, in base alla probabilità di avere oppure centrare addirittura il flop, la coppia più alta oppure di chiudere un progetto che sia colore o scala o comunque di andare in gioco con un punto molto forte o potenzialmente più forte di quello degli avversari, così da assicurarsi un bel pot o comunque un buon piatto.
Questa tabella lascia spazio alle valutazioni che sono a volte soggettive, che devono ovviamente essere effettuate dopo aver preso in considerazione fattori che sono determinanti e fondamentali, come il numero di avversari che sono in gioco in quel momento e poi anche agli eventuali raise o rilanci, e poi la propensione della partita a un gioco più offensivo se è un gioco abbastanza aperto oppure difensivo, così come è importante la posizione al tavolo, fondamentale in questa situazione.
Una volta individuato il gruppo di appartenenza della propria mano, delle due carte che uno ha in mano, e pesato così la sua forza, bisognerà decidere in seguito come agire. I primi quattro gruppi, che vanno dalla coppia di assi al K, con i dieci dello stesso seme, comprendono genericamente delle buone combinazioni con le quali vale la pena sempre giocare, quindi entrare nel piatto.
In realtà la tabella di Sklansky ci spiega che si può andare solo con alcune mani e sicuramente quelle più forti: diciamo che possiamo giocare bene o male una volta su venti in un torneo, poi ovviamente cambiano le situazioni a seconda del gioco di che decidiamo di fare, ovvero un torneo, il cash game, un torneo dal vivo di texas holdem oppure all'heads up, il testa a testa.
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