Scopri come calcolare odds e pot odds per migliorare il tuo gioco nel Texas Holdem poker.
Le Odds sono la possibilità espressa in termini matematici che un evento accada.
Mettiamo il caso di avere 9 out (ad esempio il colore): per il calcolo delle carte (conosciute e non) si ha il 20% di possibilità di centrare la mano, ovvero significa che l'evento si verificherà una volta su cinque, e in termini di odd si traduce in uno diviso quattro.
Le Pot odds sono invece il rapporto tra il valore di un piatto e la quantità di chip che dobbiamo investire per cercare di vincerlo: in altre parole, se il valore di un piatto è 5 e la quantità di chip che dobbiamo investire è 1, le nostre pot odd sono di 5 a 1.
Se conosciamo il numero di out disponibili per vincere e la rapportiamo alle pot odd possiamo decidere se rimanere nel piatto o foldare. Facciamo un esempio: prendiamo le pot odd 5 a 1, significa un piatto di 5 e una chip da aggiungere per giocare quel piatto, ovvero devi mettere 1 per giocare un piatto di 6, ovvero un rapporto di 1 a 6, che espresso in percentuale è il 16,5% circa. Quindi supponiamo di avere 10 out e 30 non-out, significa un rapporto di 3 a 1, in percentuale il 25% di possibilità di vincere il piatto. Dal momento che il rapporto tra le possibilità di vincere il piatto (3 a 1) e l'investimento che dobbiamo fare è di 5 a 1 è a favore delle prime. Risulta infatti conveniente continuare a giocare investendo soltanto le chip necessarie.
Scuola di Poker Online
Video tutorials sul Texas Holdem con trucchi e consigli sul poker online in Italia. Impara a vincere giocando a poker online e a Texas Hold'em con queste video lezioni
giovedì 21 febbraio 2013
Lezione 9 di Texas Hold'em poker – Odds e Pot Odds
mercoledì 18 aprile 2012
Come giocare le coppie da overcards durante una partita di Texas Holdem
Nel gioco del Texas Holdem ogni coppia presenta di per sé un punto davvero fatto e questo rende un po' tutto nella mano abbastanza importante. Facciamo degli esempi per capire bene.
C'è, però, da dire che la debolezza del fatto di avere delle coppie in mano durante una partita di poker online risiede proprio in questo fatto di avere poche possibilità che queste coppie migliorino al flop e anche nei turni successivi; si può ad esempio realizzare un tris, definito “set” nel gergo del Texas holdem poker, ma questo non avviene spesso perchè ci sono altre carte nel mazzo disponibili per farci fare il nostro set. Altrettanto raramente si centra una scala o colore e per farlo ci devono essere 4 carte fortunate fra quelle comuni.
Dal discorso appena fatto ne consegue in realtà che più avversari troveremo al flop durante una partita di poker online, più facilmente la coppia servita potrà essere battuta: la coppia pertanto per poter essere giocata deve essere assolutamente difesa e per difesa si intende ovviamente rilanciata. Meno avversari, poi, ci sono meno efficace è la stessa coppia: ad esempio con 6-8 giocatori che parlano dopo di noi aumentano le probabilità che ci siano dei giocatori in grado di chiamare o raisare (rilanciare) la nostra giocata.
Dobbiamo essere assolutamente prudenti in questo caso trovandoci nella situazione di early position, quindi nelle primissime posizioni; in pratica parliamo dopo i bui quando esce il flop.
Le coppie le possiamo dividere in diverse fasce: quelle di prima fascia che sono le più importanti, da A-A a J-J e vanno certamente giocate da early position e ovviamente rilanciate da questa posizione, protette assolutamente con un rilancio. La scelta per quelle invece di secondo livello che noi diciamo da 10-10 a 7-7 è in realtà più delicata, riguarda poi essenzialmente la posizione del tavolo e dei presenti sul tavolo; infatti è intuibile che quanti più giocatori con progressione a chiamare ci sono sul tavolo, tanto meno forti saranno queste coppie. Giocatori loose, quelli che giocano praticamente con tutte le mani, sono quelli che hanno la tendenza a giocare più spesso, anche in presenza di un rilancio, quindi potrebbero essere con noi nonostante il nostro raise iniziale.
In un tavolo di Texas Holdem poker, con numerosi giocatori di questo tipo (o loose aggressive), le coppie di seconda fascia si possono scartare senza troppi rimpianti.
Riassumendo, durante una partita di poker online, da early positions, quindi dalle prime posizioni dove si parla per primi dopo il flop, è meglio rilanciare con le starting ends da A-A a J-J, stare attenti con 10-10 e con le altre forse sarebbe meglio passare.
Dal discorso appena fatto ne consegue in realtà che più avversari troveremo al flop durante una partita di poker online, più facilmente la coppia servita potrà essere battuta: la coppia pertanto per poter essere giocata deve essere assolutamente difesa e per difesa si intende ovviamente rilanciata. Meno avversari, poi, ci sono meno efficace è la stessa coppia: ad esempio con 6-8 giocatori che parlano dopo di noi aumentano le probabilità che ci siano dei giocatori in grado di chiamare o raisare (rilanciare) la nostra giocata.
Dobbiamo essere assolutamente prudenti in questo caso trovandoci nella situazione di early position, quindi nelle primissime posizioni; in pratica parliamo dopo i bui quando esce il flop.
Le coppie le possiamo dividere in diverse fasce: quelle di prima fascia che sono le più importanti, da A-A a J-J e vanno certamente giocate da early position e ovviamente rilanciate da questa posizione, protette assolutamente con un rilancio. La scelta per quelle invece di secondo livello che noi diciamo da 10-10 a 7-7 è in realtà più delicata, riguarda poi essenzialmente la posizione del tavolo e dei presenti sul tavolo; infatti è intuibile che quanti più giocatori con progressione a chiamare ci sono sul tavolo, tanto meno forti saranno queste coppie. Giocatori loose, quelli che giocano praticamente con tutte le mani, sono quelli che hanno la tendenza a giocare più spesso, anche in presenza di un rilancio, quindi potrebbero essere con noi nonostante il nostro raise iniziale.
In un tavolo di Texas Holdem poker, con numerosi giocatori di questo tipo (o loose aggressive), le coppie di seconda fascia si possono scartare senza troppi rimpianti.
Riassumendo, durante una partita di poker online, da early positions, quindi dalle prime posizioni dove si parla per primi dopo il flop, è meglio rilanciare con le starting ends da A-A a J-J, stare attenti con 10-10 e con le altre forse sarebbe meglio passare.
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venerdì 20 maggio 2011
Texas Hold'em Poker: la tabella di Sklansky
Per chi ha un minimo di confidenza con le regole del Texas Holdem poker e se la sente di lanciarsi in alcune valutazioni importanti come bluff e rilanci, il matematico americano di cui andiamo a parlare, ovvero Sklansky ha messo a punto questa utile tabella, nella quale sono elencate quelle che lui stesso riteneva fossero le migliori le 72 possibili mani iniziali suddivise in 8 gruppi di forza.
Come il sistema, la tabella calibra in pratica la potenza delle poket cards, ovvero le due carte che abbiamo in mano, in base alla probabilità di avere oppure centrare addirittura il flop, la coppia più alta oppure di chiudere un progetto che sia colore o scala o comunque di andare in gioco con un punto molto forte o potenzialmente più forte di quello degli avversari, così da assicurarsi un bel pot o comunque un buon piatto.
Questa tabella lascia spazio alle valutazioni che sono a volte soggettive, che devono ovviamente essere effettuate dopo aver preso in considerazione fattori che sono determinanti e fondamentali, come il numero di avversari che sono in gioco in quel momento e poi anche agli eventuali raise o rilanci, e poi la propensione della partita a un gioco più offensivo se è un gioco abbastanza aperto oppure difensivo, così come è importante la posizione al tavolo, fondamentale in questa situazione.
Una volta individuato il gruppo di appartenenza della propria mano, delle due carte che uno ha in mano, e pesato così la sua forza, bisognerà decidere in seguito come agire. I primi quattro gruppi, che vanno dalla coppia di assi al K, con i dieci dello stesso seme, comprendono genericamente delle buone combinazioni con le quali vale la pena sempre giocare, quindi entrare nel piatto.
In realtà la tabella di Sklansky ci spiega che si può andare solo con alcune mani e sicuramente quelle più forti: diciamo che possiamo giocare bene o male una volta su venti in un torneo, poi ovviamente cambiano le situazioni a seconda del gioco di che decidiamo di fare, ovvero un torneo, il cash game, un torneo dal vivo di texas holdem oppure all'heads up, il testa a testa.
Come il sistema, la tabella calibra in pratica la potenza delle poket cards, ovvero le due carte che abbiamo in mano, in base alla probabilità di avere oppure centrare addirittura il flop, la coppia più alta oppure di chiudere un progetto che sia colore o scala o comunque di andare in gioco con un punto molto forte o potenzialmente più forte di quello degli avversari, così da assicurarsi un bel pot o comunque un buon piatto.
Questa tabella lascia spazio alle valutazioni che sono a volte soggettive, che devono ovviamente essere effettuate dopo aver preso in considerazione fattori che sono determinanti e fondamentali, come il numero di avversari che sono in gioco in quel momento e poi anche agli eventuali raise o rilanci, e poi la propensione della partita a un gioco più offensivo se è un gioco abbastanza aperto oppure difensivo, così come è importante la posizione al tavolo, fondamentale in questa situazione.
Una volta individuato il gruppo di appartenenza della propria mano, delle due carte che uno ha in mano, e pesato così la sua forza, bisognerà decidere in seguito come agire. I primi quattro gruppi, che vanno dalla coppia di assi al K, con i dieci dello stesso seme, comprendono genericamente delle buone combinazioni con le quali vale la pena sempre giocare, quindi entrare nel piatto.
In realtà la tabella di Sklansky ci spiega che si può andare solo con alcune mani e sicuramente quelle più forti: diciamo che possiamo giocare bene o male una volta su venti in un torneo, poi ovviamente cambiano le situazioni a seconda del gioco di che decidiamo di fare, ovvero un torneo, il cash game, un torneo dal vivo di texas holdem oppure all'heads up, il testa a testa.
mercoledì 11 maggio 2011
poker per beneficienza
Salve a tutti sono Mauro Bracciani, mi piacerebbe rispondere alle vostre domande sul poker e cercare di analizzare insieme alcune situazioni che si possono incontrare durante una partita.
Il sito sta ripartendo, e mi scuso per il ritardo delle lezioni che riprenderanno al più presto, sperando abbiate seguito le altre inserite.
Mi piacerebbe partecipare a tornei live di beneficienza, in collaborazione con giocatori pro. In attesa di risposte, auguro good game for all. Mauro
Il sito sta ripartendo, e mi scuso per il ritardo delle lezioni che riprenderanno al più presto, sperando abbiate seguito le altre inserite.
Mi piacerebbe partecipare a tornei live di beneficienza, in collaborazione con giocatori pro. In attesa di risposte, auguro good game for all. Mauro
mercoledì 30 marzo 2011
L'importanza dei tell nel Texas Holdem poker: video lezione
Il tell è una strategia di gioco molto importante durante la gestione di una partita di Texas Holdem poker: in definitiva esso rappresenta la possibilità di parlare, che è la differenza sostanziale con il poker a 5 carte, dove di solito regna l'assoluto silenzio.
Infatti nel poker francese a 5 carte il silenzio tra una mano e l'altra è sacro, cioè è difficile che un giocatore parli con un altro o lo interrompa durante questa tipologia di gioco: nessuno poteva dire agli avversari, pena la famosa.
Nel Texas Hold'em, è invece possibile, nel limite della correttezza fra gentiluomini, parlare con gli avversari, per capirne e carpirne le informazioni. Il Texas Holdem è un gioco di calcolo matematico, ma anche e, soprattutto, di informazioni da percepire sullo stile di affrontare il gioco da parte degli avversari. Infatti, spesso e volentieri, capita di incrociare giocatori che hanno stili diversi al tavolo, chi è assolutamente impermeabile, chiuso rispetto ad emozioni e vari atteggiamenti, adotterà un comportamento tale da evitare qualsiasi approccio di carattere amichevole e questa cosa limiterà allo stesso a non aprirsi più di tanto con i giocatori al tavolo, e cercherà poi di osservare coloro i quali hanno invece un approccio più aperto rispetto agli altri.
Non esiste una tattica vera e propria, ma la più consigliabile, sotto questo aspetto, è quella di fornire ai nostri avversari il minor numero di informazioni possibile riguardanti stile, proprie mani, inducendoli magari a travisare i propri atteggiamenti, per portarli fuori strada rispetto a idee che essi posso farsi in realtà sulle nostre abitudini durante lo svolgimento della nostra partita.
Per fare questo è necessaria una dose di allenamento mentale, e anche, se possibile, di un amico che ci osservi mentre giochiamo e che ci faccia notare quali sono i nostri punti deboli, di modi che possiamo essere consci del fatto che, nell'occasione successiva, possiamo correggerli e presentarci meno vulnerabili agli occhi degli altri. Parleremo anche più avanti dei tell nel gioco del Texas Holdem, non ci sono dei consigli specifici da dare a coloro che si avvicinano adesso al gioco, però se si vedono i tornei televisivi, ci sono giocatori molto coperti, che usano gli occhiali, perchè di solito si dice che quando una persona che sta al tavolo chiude un punto forte, importante, si dilatano le pupille. Quindi perchè il tell: perchè si induce l'avversario a parlare e magari da quello uno carpisce delle informazioni e decide o meno di andare a un all-in o di andare ad una mano.
Infatti nel poker francese a 5 carte il silenzio tra una mano e l'altra è sacro, cioè è difficile che un giocatore parli con un altro o lo interrompa durante questa tipologia di gioco: nessuno poteva dire agli avversari, pena la famosa.
Nel Texas Hold'em, è invece possibile, nel limite della correttezza fra gentiluomini, parlare con gli avversari, per capirne e carpirne le informazioni. Il Texas Holdem è un gioco di calcolo matematico, ma anche e, soprattutto, di informazioni da percepire sullo stile di affrontare il gioco da parte degli avversari. Infatti, spesso e volentieri, capita di incrociare giocatori che hanno stili diversi al tavolo, chi è assolutamente impermeabile, chiuso rispetto ad emozioni e vari atteggiamenti, adotterà un comportamento tale da evitare qualsiasi approccio di carattere amichevole e questa cosa limiterà allo stesso a non aprirsi più di tanto con i giocatori al tavolo, e cercherà poi di osservare coloro i quali hanno invece un approccio più aperto rispetto agli altri.
Non esiste una tattica vera e propria, ma la più consigliabile, sotto questo aspetto, è quella di fornire ai nostri avversari il minor numero di informazioni possibile riguardanti stile, proprie mani, inducendoli magari a travisare i propri atteggiamenti, per portarli fuori strada rispetto a idee che essi posso farsi in realtà sulle nostre abitudini durante lo svolgimento della nostra partita.
Per fare questo è necessaria una dose di allenamento mentale, e anche, se possibile, di un amico che ci osservi mentre giochiamo e che ci faccia notare quali sono i nostri punti deboli, di modi che possiamo essere consci del fatto che, nell'occasione successiva, possiamo correggerli e presentarci meno vulnerabili agli occhi degli altri. Parleremo anche più avanti dei tell nel gioco del Texas Holdem, non ci sono dei consigli specifici da dare a coloro che si avvicinano adesso al gioco, però se si vedono i tornei televisivi, ci sono giocatori molto coperti, che usano gli occhiali, perchè di solito si dice che quando una persona che sta al tavolo chiude un punto forte, importante, si dilatano le pupille. Quindi perchè il tell: perchè si induce l'avversario a parlare e magari da quello uno carpisce delle informazioni e decide o meno di andare a un all-in o di andare ad una mano.
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martedì 7 dicembre 2010
Texas Hold'em poker online: le varianti di gioco
In questa lezione affrontremo il tema delle varianti di gioco nel Texas Hold'em Poker.
La discriminante che differenzia il no-limit, il limit e pot limit nel Texas Holdem Poker è proprio il valore della puntata che qualsiasi giocatore può inserire nel piatto al momento in cui arriva il turno di gioco. Ottime indicazioni possono arrivare già dai nomi stessi delle tipologie, come abbiamo detto (il no limit nessun limite di puntata, limit limite di puntata dal valore del piatto, ecc.) Solitamente le puntate tra le varie tipologie di Hold’em vengono suddivise fra minima puntata e massima puntata, e vediamo di esaminarle una per volta. Vediamoli.
No-limit con la minima puntata: ogni volta che comincia un giro di puntate, quindi il pre-flop, il flop, il turn e il river, la minima puntata è data dal valore del big blind (grande buio); qualora un giocatore non avesse le chips necessarie per coprire quella somma, è considerato chiaramente in all-in.
No-limit con la massima puntata: questa puntata massima nel no-limit è data dalla scommessa delle proprie chips nel piatto, quindi il famoso all-in.
Limit con la minima puntata: è la puntata minima che ogni giocatore di Texas Hold’em limit può effettuare nel corso di ogni giro di scommesse, quella pari, in pratica, al rilancio dei giocatori che hanno parlato prima di lui. Nel caso in cui si è i primi a parlare, o che non ci siano state puntate precedenti, la puntata minima è data proprio dal valore del big blind. Facciamo un esempio: se i blind sono small blind=5 e big blind=10 la minima puntata in questo caso sarà data dal big blind, quindi 10.
Limit con la massima puntata: il rilancio che ogni giocatore può effettuare cambia a seconda delle puntate, quindi facciamo molta attenzione a questo. Nel primo e nel secondo giro la puntata è pari all’importo del limite con importo inferiore (su un tavolo ad esempio con small e big blind pari rispettivamente a 5 e 10 in questo caso la puntata sarà pari a 5). Nel terzo e quarto giro poi ogni giocatore può puntare un valore pari al limite superiore, ad esempio, nel caso descritto in precedenza (small e big blind pari a 5 e 10), può puntare 10. In ogni singolo giro di puntate il massimo di rilanci consentiti è pari a 4.
Pot-limit con la minima puntata: vale il discorso della minima puntata nel limit
Pot limit puntata massima: un eventuale rilancio che il giocatore può effettuare è pari al valore delle chips presenti nel piatto in quel momento. Quindi il giocatore che decide il rilancio al top, al massimo, deve prendere in considerazione anche, e soprattutto, le puntate precedenti, effettuate da giocatori che giocano prima di lui e nello stesso giro di puntate.
Come si è visto in precedenza adesso andremo a vedere dopo tutte queste spiegazione che il Texas hold’em che prenderemo in esame sarà soprattutto il no-limit, che è a giudizio di molti, dei pro e dei più esperti, la miglior variante rispetto a tutte le altre.
La discriminante che differenzia il no-limit, il limit e pot limit nel Texas Holdem Poker è proprio il valore della puntata che qualsiasi giocatore può inserire nel piatto al momento in cui arriva il turno di gioco. Ottime indicazioni possono arrivare già dai nomi stessi delle tipologie, come abbiamo detto (il no limit nessun limite di puntata, limit limite di puntata dal valore del piatto, ecc.) Solitamente le puntate tra le varie tipologie di Hold’em vengono suddivise fra minima puntata e massima puntata, e vediamo di esaminarle una per volta. Vediamoli.
No-limit con la minima puntata: ogni volta che comincia un giro di puntate, quindi il pre-flop, il flop, il turn e il river, la minima puntata è data dal valore del big blind (grande buio); qualora un giocatore non avesse le chips necessarie per coprire quella somma, è considerato chiaramente in all-in.
No-limit con la massima puntata: questa puntata massima nel no-limit è data dalla scommessa delle proprie chips nel piatto, quindi il famoso all-in.
Limit con la minima puntata: è la puntata minima che ogni giocatore di Texas Hold’em limit può effettuare nel corso di ogni giro di scommesse, quella pari, in pratica, al rilancio dei giocatori che hanno parlato prima di lui. Nel caso in cui si è i primi a parlare, o che non ci siano state puntate precedenti, la puntata minima è data proprio dal valore del big blind. Facciamo un esempio: se i blind sono small blind=5 e big blind=10 la minima puntata in questo caso sarà data dal big blind, quindi 10.
Limit con la massima puntata: il rilancio che ogni giocatore può effettuare cambia a seconda delle puntate, quindi facciamo molta attenzione a questo. Nel primo e nel secondo giro la puntata è pari all’importo del limite con importo inferiore (su un tavolo ad esempio con small e big blind pari rispettivamente a 5 e 10 in questo caso la puntata sarà pari a 5). Nel terzo e quarto giro poi ogni giocatore può puntare un valore pari al limite superiore, ad esempio, nel caso descritto in precedenza (small e big blind pari a 5 e 10), può puntare 10. In ogni singolo giro di puntate il massimo di rilanci consentiti è pari a 4.
Pot-limit con la minima puntata: vale il discorso della minima puntata nel limit
Pot limit puntata massima: un eventuale rilancio che il giocatore può effettuare è pari al valore delle chips presenti nel piatto in quel momento. Quindi il giocatore che decide il rilancio al top, al massimo, deve prendere in considerazione anche, e soprattutto, le puntate precedenti, effettuate da giocatori che giocano prima di lui e nello stesso giro di puntate.
Come si è visto in precedenza adesso andremo a vedere dopo tutte queste spiegazione che il Texas hold’em che prenderemo in esame sarà soprattutto il no-limit, che è a giudizio di molti, dei pro e dei più esperti, la miglior variante rispetto a tutte le altre.
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domenica 31 ottobre 2010
Texas Hold’em poker online: l'importanza del kicker
Quest’oggi parleremo dell’importanza del kicker nel Texas Hold'em poker.
Vediamo ora quanto è importante il kicker, quella carta che accompagna una delle vostre due Hole Card. Qualora, dopo il river, rimanessero ancora in gioco due giocatori si procederà allo show down, azione che serve a scoprire le proprie carte. In questo momento il dealer decreta quale tra i giocatori che sono rimasti a contendersi il piatto ha la combinazione migliore fra le cinque carte del board.
Vediamo quindi l’importanza del kicker in questa fase del gioco.
Facciamo alcuni esempi:
Ipotizziamo un board nel quale compaiano:
A questo punto del gioco il dealer chiede ai 2 giocatori di mostrare le due carte private e mostrano rispettivamente
Entrambi i giocatori hanno dunque una doppia coppia di J e 5 e per capire quale carta dovrà essere conteggiata per assegnare il punto migliore entra in campo proprio il meccanismo del kicker.
Continuiamo con l’esempio:
Il giocatore 1 presenta come kicker il K, che tra le carte comuni e le sue 2 personali è quella col valore maggiore; mentre il giocatore 2 ha l’A come carta di valore maggiore, per cui i punti verranno distribuiti nel seguente modo:
In questo caso il piatto viene assegnato al giocatore 2 perché ha l’A, che è più alta del K del giocatore 1.
Quindi il kicker rappresenta il valore più alto al quale verrà assegnato il piatto.
Il kicker in comune
Vediamo ora un’altra tipologia di kicker nel Texas Hold’em, ovvero il kicker in comune.
Può capitare, come si è visto nel precedente esempio, che il kicker comune possa essere di valore maggiore rispetto a quello che hanno i due giocatori nelle loro carte comuni.
Dunque a chi si assegna il piatto in questo caso. Facciamo un altro esempio:
Abbiamo sul board:
Come si può intuire entrambi i giocatori fanno affidamento sul punto in comune, ovvero il poker di 5 presente nel board. Ma il giocatore 1 ha come kicker in J, mentre il giocatore 2 ha come kicker la donna.
In questo caso si deve dividere il piatto tra i due giocatori perché il board è più alto della totalità delle carte (hole card) dei due giocatori.
Mauro Bracciani e pokeronlinea.it vi danno appuntamento alla prossima lezione :)
Vediamo ora quanto è importante il kicker, quella carta che accompagna una delle vostre due Hole Card. Qualora, dopo il river, rimanessero ancora in gioco due giocatori si procederà allo show down, azione che serve a scoprire le proprie carte. In questo momento il dealer decreta quale tra i giocatori che sono rimasti a contendersi il piatto ha la combinazione migliore fra le cinque carte del board.
Vediamo quindi l’importanza del kicker in questa fase del gioco.
Facciamo alcuni esempi:
Ipotizziamo un board nel quale compaiano:
A questo punto del gioco il dealer chiede ai 2 giocatori di mostrare le due carte private e mostrano rispettivamente
Giocatore 1
Giocatore 2
Entrambi i giocatori hanno dunque una doppia coppia di J e 5 e per capire quale carta dovrà essere conteggiata per assegnare il punto migliore entra in campo proprio il meccanismo del kicker.
Continuiamo con l’esempio:
Il giocatore 1 presenta come kicker il K, che tra le carte comuni e le sue 2 personali è quella col valore maggiore; mentre il giocatore 2 ha l’A come carta di valore maggiore, per cui i punti verranno distribuiti nel seguente modo:
Giocatore 1
Giocatore 2
In questo caso il piatto viene assegnato al giocatore 2 perché ha l’A, che è più alta del K del giocatore 1.
Quindi il kicker rappresenta il valore più alto al quale verrà assegnato il piatto.
Il kicker in comune
Vediamo ora un’altra tipologia di kicker nel Texas Hold’em, ovvero il kicker in comune.
Può capitare, come si è visto nel precedente esempio, che il kicker comune possa essere di valore maggiore rispetto a quello che hanno i due giocatori nelle loro carte comuni.
Dunque a chi si assegna il piatto in questo caso. Facciamo un altro esempio:
Abbiamo sul board:
Giocatore 1
Giocatore 2: q quadri, 10f
In questo caso si deve dividere il piatto tra i due giocatori perché il board è più alto della totalità delle carte (hole card) dei due giocatori.
Mauro Bracciani e pokeronlinea.it vi danno appuntamento alla prossima lezione :)
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